Punti di interesse
Il Duomo e la Sala dei Battuti
La costruzione del Duomo fu iniziata dalla Confraternita dei Battuti nel 1345. Alla fine del Quattrocento fu ampliato l’edificio con la realizzazione del presbiterio, di due nuove navate e del campanile (1497). In quegli anni si provvide anche alla decorazione interna e alla realizzazione della pala d’altare. Nel sec. XVIII il tempio fu modificato secondo il gusto dell’epoca: le arcate a sesto acuto furono sostituite da archi a tutto sesto e furono applicate decorazioni in stucco.
La chiesa ospita notevoli opere d’arte: la pala d’altare di Giambattista Cima da Conegliano del 1493, raffigura la Madonna col Bambino e angeli, tra i santi Giovanni Battista, Nicola, Caterina d’Alessandria, Apollonia, Francesco e Pietro, collocata nel presbiterio, il dipinto di Francesco Beccaruzzi – artista coneglianese vissuto nel sec. XVI – raffigurante S. Francesco riceve le stigmate, nella parte superiore, e i santi Luigi, Bonaventura, Caterina d’Alessandria, Girolamo, Antonio e Paolo, nella parte inferiore. Degna di nota è anche la grande tela di Jacopo Palma il Giovane (1544 – 1628) raffigurante S. Caterina battezzata dall’eremita, collocata sulla controfacciata sopra la porta d’ingresso.
La facciata della chiesa è in realtà nascosta da quella della sala dei Battuti, realizzata nella seconda metà del XIV secolo e caratterizzata dalla successione di nove archi a sesto acuto. Questa fu affrescata alla fine del Cinquecento da Ludovico Toeput, detto il Pozzoserrato, con scene tratte dalle sacre scritture realizzate con una monumentalità delle figure che risente ancora del gusto manierista.
Orari di apertura: Duomo tutti i giorni dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, compatibilmente con le funzioni religiose; Sala dei Battuti e del Capitolo: Sabato e domenica 10:00-12:00, 15:00-17:00 (periodo invernale) o 16:00-18:00 (periodo estivo). Per prenotazioni di gruppi di almeno 20-25 persone in altri giorni e orari, è possibile scrivere a salabattuti.conegliano@gmail.com con almeno 1 settimana di preavviso. E’ richiesto di specificare: nominativo e contatto telefonico di un responsabile, provenienza, n. partecipanti, giorno e orario in cui si richiede l’apertura, tempo di permanenza in Sala. Ingresso libero.
A cura del Rotary Club Conegliano.
Il Castello
La torre che oggi identifica il castello sulla sommità del colle è detta “della Campana” perché accoglieva la campana magna che chiamava a raccolta la popolazione e segnalava l’inizio del Consiglio cittadino.
La struttura, che ospita il Museo cittadino, è frutto di una serie di ristrutturazioni e ricostruzioni. Della originaria fondazione scaligera (mastio costruito per difendere la corte di guardia interna) restano in basso le profonde feritoie strombate, mentre le piccole finestre ad arco risalgono alla ristrutturazione del 1467; la parte terminale, cella campanaria e posto di vedetta, ricostruita dopo il crollo del 1491, viene sopraelevata all’altezza attuale nel 1847-55 con l’antistorico coronamento di merli ghibellini.
Attualmente il museo civico è composto da: la pinacoteca e il lapidario in cui sono raccolti affreschi, lapidi tra cui il leone scalpellato dai Francesi nell’omonima porta (1797); la sala detta “Del Camino o Cucina”, per la grande cappa a corno dogale che sovrasta il focolare, nella quale, oltre ad armature ed arredi in stile tardo-rinascimentali, sono esposti sei pesi-tipo della Repubblica Veneta per il controllo di liquidi, granaglie e altri prodotti. Nella sala attigua ci sono alcune riproduzioni di carte geografiche antiche e dipinti settecenteschi. Ai piani superiori la sezione archeologica e vari documenti e reperti di storia locale. Sulla sommità c’è la terrazza da cui si può ammirare lo stupendo panorama che spazia dai monti al mare.
Orari di apertura: lunedì dalle 10.00 alle 14.00, martedì e mercoledì dalle 14.00 alle 18.00, dal giovedì alla domenica e festivi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Dal 1 giugno al 31 agosto: sabato-domenica e festivi apertura prolungata fino alle ore 19.00. Biglietto: intero Euro 3,00 / ridotti Euro 2,00 / scuole Euro 1,00 – La riduzione si applica a: bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 25 anni, persone sopra i 65 anni, gruppi oltre 10 persone, disabili e loro accompagnatori.
Il Cimitero Ebraico
Il cimitero ebraico, sorto nel 1545 sul colle detto del “Cabalan”, è uno dei luoghi più suggestivi e panoramici della città.
Preziosa testimonianza della presenza di una integrata comunità ebraica, conserva ancora molta della sua dignità e della sua assorta bellezza.
L’area cimiteriale di Viale Gorizia è praticata fino al 1882-1884 circa. All’interno racchiude più di un centinaio di sepolture di varie famiglie di Conegliano e di Ceneda.
Le lapidi individuate sono circa 130, la maggior parte orientate verso est, in direzione di Gerusalemme; sono in pietra arenaria o calcarea, a seconda della consistenza economica della famiglia, con strutture e decorazioni a cartiglio fogliato, a finte colonne o squadrate semplicemente secondo l’uso del tempo. Sulle lapidi le varie famiglie sono contraddistinte da stemmi simbolici. Quello dello scoiattolo si riferisce alla famiglia Coneian o Conian, che ebbe tra i suoi discendenti anche Emanuele Conegliano, convertito a nome Lorenzo Da Ponte, librettista di Mozart.
A Gerusalemme è ancora possibile vedere la Sinagoga di Conegliano ricostruita con gli arredi trasportati lì nel 1954 e tuttora funzionante come Sinagoga di rito italiano.
Orari di apertura: ogni prima domenica del mese dalle 10.00 alle 12.00, primo ingresso ore 10.00, secondo ingresso ore 11.00 (in caso di maltempo apertura rimandata al mese successivo). Contributo di partecipazione € 3,00.
La Scuola Enologica di Conegliano
A Conegliano ha sede la Scuola Enologica G.B. Cerletti, la più antica d’Italia, istituita nel 1876. Il primo direttore fu Cerletti che, con Antonio Carpenè, partecipò alla campagna per l’istituzione di Scuole Enologiche in Italia.
Meritano una visita la spettacolare Aula Magna della Scuola decorata da Antonio Maria Morera (1888-1964), il reparto di viticoltura con l’aula di degustazione, il reparto di scienze, la Bottega del Vino, originaria costruzione che sorge a sinistra della scuola e inaugurata nel 1927 e la cantina della scuola, utilizzata sia per la vinificazione delle uve prodotte nei vigneti della scuola sia per la didattica.
Tuttora la scuola è luogo di formazione, sperimentazione e promozione dell’attività e della cultura enologica del territorio.
Nel 2016 è stato inaugurato il Museo Manzoni, al primo piano della Scuola.
Il museo vuole essere un omaggio alla figura del prof. Luigi Manzoni (1888-1968) preside, ricercatore e sperimentatore di fama nazionale e internazionale. Il percorso museale conduce il visitatore a scoprire il lavoro del professore attraverso il ricco e variegato patrimonio di materiali scientifici, di strumentazioni, di pubblicazioni e dei luoghi dell’istituto dove Egli svolgeva la sua ricerca quotidiana.
Orari di apertura: Scuola Enologica e Museo Manzoni su prenotazione contattando il numero 0438 61524 (orari segreteria lunedì-sabato 9.00-13.00); Cantina dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00, sabato dalle 8.00 alle 13.00.
La Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano – Valdobbiadene
Tra le dolci colline di origine morenica che si susseguono tra Conegliano e Valdobbiadene si snoda la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano-Valdobbiadene che ricalca il primo itinerario enologico italiano nato nel lontano 1966. Lungo il percorso, oltre a visitare le numerose cantine della zona, si possono ammirare paesaggi incantevoli e scoprire delle vere e proprie gemme artistiche in un territorio che dal 2019 è stato iscritto nella lista dell’UNESCO come Patrimonio mondiale dell’umanità.
Il Castello di San Salvatore
L’imponente sistema fortificato, che spesso fu raffigurato dal celeberrimo pittore G. B. Cima negli sfondi dei suoi quadri, è uno dei più vasti d’Italia e appartiene ancora alla nobile famiglia che lo ha costruito.
Bombardato durante la Prima guerra mondiale, quando fu utilizzato come osservatorio dell’artiglieria austro-ungarica, il complesso sta ora ritornando al suo antico splendore grazie agli accurati restauri che nel 2003 ne hanno permesso l’apertura al pubblico.
Orari di apertura: su prenotazione per gruppi contattando il numero 0438 435020.
L’Antica Pieve di San Pietro di Feletto
La millenaria pieve di San Pietro di Feletto è uno dei gioielli storico artistici del territorio. Edificato su preesistenze longobarde, l’edificio attuale – nonostante le traversie passate nei secoli (non ultimo il disastroso terremoto del 1873) – conserva importati cicli di affreschi databili dal XIII al XV secolo, tra cui segnaliamo il Cristo Pantocratore nell’abside principale, la cappella battesimale affrescata con episodi della vita di San Sebastiano, il Credo nella navata principale, e il Cristo della Domenica in facciata che, ferito dalle attività proibite nei giorni festivi, rappresenta un vero e proprio spaccato di vita quotidiana medievale.
Orari di apertura: la domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Il Molinetto della Croda
A due chilometri a Nord dal centro di Refrontolo, si trova il Molinetto della Croda, un antico mulino che sfrutta il salto d’acqua di 12 metri del torrente Lierza, il principale affluente del Soligo. Luogo di grande suggestione, è stato immortalato in una scena del film Mogliamante, interpretato nel 1977 da Marcello Mastroianni e Laura Antonelli.
Questo edificio, la cui edificazione risale probabilmente al Cinquecento, conserva al suo interno la caratteristica macina e i nei vari ambienti utilizzati come abitazione dalla famiglia del mugnaio sono spesso allestite mostre temporanee.
Orari di apertura: venerdì e sabato dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, domenica dalle 10.30 alle 18.30.
Valdobbiadene
Anticamente denominata Duplavilis, questa cittadina che diede i natali a S. Venanzio Fortunato, vescovo di Poitiers e illustre agiografo della tarda latinità, è citata per la prima volta in un documento del 1116.
Oggi il suo centro presenta diversi edifici degni di nota tra cui si segnalano il Duomo di Santa Maria Assunta, in piazza Marconi, che nonostante i danni provocati dalla Prima guerra mondiale conserva al suo interno preziose opere d’arte realizzate da Francesco Beccaruzzi, Paris Bordon e Palma il Giovane.
Simbolo del paese è il suo imponente campanile progettato da Francesco Maria Preti che fino alla guerra era decorato da una bella meridiana con calendario zodiacale solare realizzata dal sacerdote Giovanni Follador nel XIX secolo. Oggi, dopo un attento restauro, essa ne decora nuovamente il lato sud e testimonia la passione della popolazione locale per questa tipologia di manufatto, di cui in città si contano più di trenta esemplari.
Lungo via Piva si incontra invece Villa dei Cedri, circondata dal suo grande parco aperto al pubblico. Edificata nei primi anni del XIX secolo come filatoio e residenza della famiglia Bottoia, deve il suo aspetto attuale alle trasformazioni subite all’inizio del secolo successivo quando divenne residenza della famiglia Piva. Dopo essere stata per molti anni sede della “Mostra Nazionale degli Spumanti”, oggi ospita l´evento agostano “Calici di stelle” oltre a mostre, conferenze, concerti…
Vittorio Veneto
La frazione di Serravalle, che dal 1866 fa parte del comune di Vittorio Veneto, è caratterizzata da antiche vie e piazze, da edifici di gusto veneziano, e dai Meschietti, opera di ingegneria idraulica del sec. XVI.
Questo sito, che conserva praticamente integro l’aspetto che ha assunto nei secc. XV–XVI, è arricchito dalla presenza di numerosi edifici di pregio storico artistico, come la Chiesa di Santa Giustina, la pieve di Sant’Andrea di Bigonzo, il Castrum di Serravalle, antico insediamento fortificato, la chiesa di San Giovanni, il Museo del Cenedese e la chiesetta di San Lorenzo dei Battuti, interamente affrescata.
Da non perdere Palazzo Minucci – De Carlo, che contiene una preziosa e poco conosciuta collezione d’arte, ma, soprattutto, di vita dell’ultimo proprietario del Palazzo: Camillo De Carlo, di professione agente segreto.
Anche la frazione di Ceneda vanta antiche origini. Testimoniano il suo importante passato molti monumenti, tra cui il Castello di San Martino, antica residenza dei Vescovi conti di Ceneda, dove ancor oggi vive il vescovo della Diocesi di Vittorio Veneto, la Cattedrale che conserva importanti opere artistiche, la cinquecentesca Loggia del Cenedese, le cui sale oggi ospitano il Museo della Battaglia dedicato alla Prima Guerra Mondiale e Villa Papadopoli immersa nel bellissimo parco dell’arch. Antonio Caregaro Negrin.
Caratterizzano il centro storico anche il Ghetto e il cimitero ebraico.
Nel nuovo centro della città fondato nel XIX secolo, lungo Viale della Vittoria, riveste particolare interesse artistico la collezione pittorica conservata presso la Galleria d’arte moderna “Vittorio Emanuele II” in villa Croze.
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