Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Veneto
I tre radicchi della Provincia di Treviso – Rosso Tardivo, Rosso Precoce e Variegato di Castelfranco – sono portatori di una storia agricola, sociale ed economica che li rende unici e che ha dato vita alla Strada del radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco.
La vera consacrazione del radicchio rosso si deve al prof. Giuseppe Benzi, che ebbe l’idea di creare la prima esposizione del fiore rosso, nel dicembre 1900. Oggi la manifestazione Fiori d’Inverno raccoglie questa importante eredità in un calendario che unisce le mostre legate al radicchio rosso di Treviso e al radicchio variegato di Castelfranco Veneto. D’altra parte, la prestigiosa rassegna CocoRadicchio, porta nelle tavole di sette ristoranti creatività e tradizione, sempre all’insegna di quest’amata verdura invernale.
Il Radicchio Rosso di Treviso IGP – Tardivo si presenta con germogli regolari, uniformi, e dotati di buona compattezza; La consistenza è croccante e il sapore gradevolmente amarognolo. Lo si può gustare crudo in insalata, con condimenti diversi, e soprattutto cotto: fritto, ai ferri, stufato, nei risotti.
Il Radicchio Rosso di Treviso IGP – Precoce si distingue non solo perché giunge sul mercato in anticipo rispetto al tardivo (da settembre anziché da dicembre), ma anche per i grossi cespi allungati con foglie meno carnose a lembo ampio avvolgente di colore rosa smagliante, con costola centrale bianca che si dirama sul lembo stesso. Le foglie hanno una consistenza mediamente croccante e sapore lievemente amarognolo. Gli usi gastronomici sono identici a quelli del tipo tardivo, al quale va però riconosciuta una maggiore croccantezza e una minore intensità amarognola.
Il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP è un incrocio tra il Radicchio di Treviso e la scarola ottenuto verso la fine dell’800. La sua forma ricorda una grande rosa dai colori screziati. Le foglie sono a bordo frastagliato, di un colore bianco-crema con variegature distribuite, in modo equilibrato su tutta la foglia di tinte diverse da viola chiaro a rosso violaceo. La raccolta avviene dopo il 20 settembre. Il sapore è molto delicato e varia dal dolce al gradevolmente amarognolo. Rispetto alle varietà rosse ha una minore conservabilità ed è molto sensibile alle cotture prolungate.
Il “Radicio Verdòn da Cortèl” (Radicchio verdolin) è una verdura passata in secondo piano rispetto ai suoi “fratelli” più famosi, tuttavia è ricomparsa negli ultimi anni sulle tavole trevigiane, che ne hanno riconosciuto la qualità organolettica e gli aspetti identitari. Prende il nome dialettale dalla raccolta, che avviene esclusivamente a mano utilizzando un coltello a lama corta, tra fine febbraio e massimo fino a metà aprile.