Le Colline Unesco
Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco: il 7 luglio 2019 l’Assemblea Unesco riconosce Patrimonio dell’Umanità “Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” e le iscrive nella lista dei paesaggi culturali da tutelare.
Il sito “Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” patrimonio dell’umanità UNESCO comprende la fascia collinare che da Valdobbiadene si estende verso est fino al Comune di Vittorio Veneto.
Quest’area è caratterizzata da una particolare conformazione geomorfologica, denominata hogback, costituita da una serie di rilievi irti e scoscesi allungati in direzione est-ovest e intervallati da piccole valli parallele tra loro. In questo ambiente difficile, l’uomo ha saputo adattarsi nei secoli, modellando le ripide pendenze e perfezionando la propria tecnica agricola. Espressione di questa capacita adattiva è il ciglione, una particolare tipologia di terrazzamento, che utilizza la terra inerbita al posto della pietra e che viene preferita ad altre sistemazioni poiché contribuisce alla solidità dei versanti e riduce l’erosione del suolo. Testimonianza dell’utilizzo del ciglione nel territorio risale alle perticazioni del XVI e XVII; oggi, grazie agli studi cartografici effettuati per il sito candidato, si stima che la presenza del ciglione sia del 20% (dato 2015) rispetto al 28% del 1960. Un calo che interessa soprattutto le aree a minor pendenza, ma che conferma come nei pendii più scoscesi il ciglione sia mantenuto e scelto come tecnica migliore: il 67,33% è infatti collocato in versanti pendenti tra i 15° e 60°. Questo lavoro di migliaia di piccoli viticoltori ha permesso la creazione di un paesaggio agrario molteplice sia nelle forme che nella composizione.
Un paesaggio definito “a mosaico”, fortemente parcellizzato e interconnesso, caratterizzato da appezzamenti vitati intervallati da un’importante presenza di elementi boscati e improduttivi che funzionano come un’efficace rete ecologica in grado di fornire servizi ecosistemici di qualità. Il sito è tutelato attraverso l’individuazione di due areali: la cosiddetta buffer zone e la commitment zone. Infatti, secondo le linee guida UNESCO, un sito deve presentare al suo interno due tipologie di aree:
- la core zone, ovvero l’areale riconosciuto patrimonio dell’umanità, oggetto di tutela e di protezione;
- la buffer zone , ovvero la cosiddetta “area cuscinetto” confinante con la core zone che ha lo scopo di garantire la protezione, la tutela e la conservazione del sito e nella quale normalmente si concentrano i servizi in funzione della core zone.
La core zone ha un’estensione di 9.197,45 ha, non coincide con i confini amministrativi e comprende i territori collinari ricadenti nei Comuni di Valdobbiadene, Vidor, Miane, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina, Cison di Valmarino, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto. L’areale è stato individuato in tal modo perché rappresentante gli attributi del paesaggio rurale, attraverso i quali si basa la candidatura. I principali elementi che vi si riconoscono sono dunque:
1) il sistema geomorfologico a cordonate, definito “hogback”, che caratterizza la fascia collinare tra Valdobbiadene e Vittorio Veneto, sia da un punto di vista scenografico, sia come fattore limitante per la sua secolare antropizzazione ed utilizzo agricolo;
2) la presenza diffusa della coltivazione della vite su ciglione inerbito quale soluzione adattativa originale alla forte pendenza collinare, garantendo in tal modo anche una sostenibilità idrogeologica e un’ottimizzazione delle tecniche viticole;
3) la presenza di un mosaico agrario fortemente parcellizzato e interconnesso, caratterizzato da parcelle vitate intervallate da una forte presenza di elementi boscati ed improduttivi.
La buffer zone ha un’estensione di 9.769,80 ha, non coincide con i confini amministrativi e comprende i territori collinari ricadenti oltre che in tutti gli altri Comuni della core zone anche nei Comuni di Conegliano, Susegana e San Vendemiano. È caratterizzata, rispetto alla core zone, da un diverso paesaggio, sempre collinare e di pregio, ma a minor pendenza. Al suo interno si possono riconoscere degli elementi di pregio, riconducibili ai caratteri principali della candidatura e che, nonostante siano più compromessi a causa dell’urbanizzazione, costituiscono un legame e una forte connessione storica e geografica tra queste colline di minor pendenza e quelle irte della core zone.
La commitment zone è una zona ancora più distante dai confini della core zone che ha l’obiettivo di tutelare ulteriormente il paesaggio della zona candidata. L’area comprende i Comuni che hanno aderito a un Protocollo stipulato con la Regione, il cui scopo è quello di dotarsi di un regolamento comune per la gestione, la tutela e la salvaguardia del paesaggio rurale, in particolar modo quello viticolo. Quest’area è al di fuori della core e della buffer zone, comprende un territorio piuttosto vasto costituito, oltre a tutti i Comuni precedentemente citati, anche dai Comuni di Cappella Maggiore, Colle Umberto, Codognè, Cordignano, Fregona, Godega di Sant’Urbano, Mareno di Piave, Moriago della Battaglia, Sarmede, San Fior, Sernaglia della Battaglia, Segusino, Santa Lucia di Piave e Vazzola.
Testi, Foto e Video: Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg
www.prosecco.it
Cartella Stampa 2019
Per gli appassionati di escursionismo, è possibile percorrere il Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che si estende tra Vidor e Vittorio Veneto per 51 km tra le bellezze dell’area.
Oltre al cammino, sono stati tracciati anche 40 suggestivi itinerari turistici ed escursionistici, da percorrere a piedi, nel territorio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
L’itinerario di Conegliano è il numero 33: A passeggio tra storici camminamenti e palazzi signorili.
Dal parcheggio di Villa Canello, si segue il Sentiero della Porta del Soccorso che conduce al castello di Conegliano passando per l’omonima porta, quindi si scende sulla Calle della Madonna della Neve dove si affacciano le imponenti mura carraresi e si entra in città affiancando il convento di San Francesco. Si percorre via Giambattista Cima dove vi è la casa natale del celebre pittore e si giunge in piazza Cima, nucleo centrale di Conegliano dove sorge il Teatro dell’Accademia. Si percorre via del Teatro Vecchio fino a Porta Leone e qui si svolta su via Scoto de Scoti, già calle degli Asini, che affianca l’oratorio dell’Annunziata. Giunti nuovamente al castello, si ripercorre in senso opposto il tratto di andata, ritornando a Villa Canello.
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